Bollitore o caraffa filtrante?

Il bollitore elettrico è spesso associato alla preparazione del tè o di acqua bollente, da poter impiegare per svariati usi. Tra i quali c’è anche la potabilità, ovvero la possibilità di depurarla e berla.
Quello dell’acqua, anche nel nostro Paese, è in effetti un problema di non poco conto. Se è vero, infatti che l’Italia risulta al quinto posto in Europa per la qualità dell’acqua, dietro a Austria, Svezia, Irlanda e Ungheria, al contempo i nostri connazionali risultano terzi al mondo per consumo di acque minerali. Un dato abbastanza controverso, considerato come nel corso degli ultimi anni in più di un’occasione si siano elevati allarmi in relazione alla qualità dell’acqua sgorgante dai nostri rubinetti. Allarmi cui le autorità hanno risposto ricordando appunto i dati ufficiali provenienti da organismi indipendenti, che non avrebbero quindi alcun interesse a taroccarli.

Nonostante le rassicurazioni, quindi, molti italiani non si fidano di bere l’acqua del rubinetto. O, al limite, preferiscono prima bollirla per eliminare eventuali impurità, solitamente il cloro aggiunto per potabilizzarla, che però la rende sgradevole al gusto. Per farlo, si possono scegliere due modi diversi, in grado ognuno di presentare vantaggi e svantaggi da esaminare con la dovuta attenzione.

Bollitore elettrico o caraffa filtrante?

Come abbiamo visto, il bollitore può essere utilizzato anche al fine di far arrivare l’acqua a temperatura di ebollizione in modo da depurarla. Uno scopo il quale può però essere perseguito anche dalla caraffa filtrante, che espleta il suo compito tramite l’utilizzo di un filtro, da cambiare periodicamente.
Per cercare di capire se sia meglio utilizzare l’uno o l’altro, è però necessario cercare di conoscere meglio la caraffa filtrante. Si tratta di un contenitore che a volte può essere graduato, dotato di un manico e di un filtro. Proprio al filtro è affidato il fondamentale compito di purificare l’acqua, eliminare il cloro e altre sostanze potenzialmente nocive, come ad esempio il calcio e il magnesio, oltre a metalli come il nichel. Il risultato che sortirà da questo procedimento sarà acqua più gradevole da bere e, sostanzialmente più sicura.

Il filtro è spesso posizionato all’interno di una specie di imbuto, a sua volta situato nella caraffa. Una volta che questa sia stata riempita con l’acqua di rubinetto, il lavoro di filtraggio inizia praticamente in automatico, permettendo in tal modo di poter bere il liquido, oppure conservarlo all’interno della caraffa per poi berlo in un momento successivo.

Quali sono i vantaggi assicurati da una soluzione e dall’altra?

Ognuna delle due soluzioni, bollitore e caraffa filtrante è naturalmente  in grado di assicurare vantaggi da soppesare attentamente. Il più notevole tra quelli presentati dalla caraffa è proprio quello relativo al fatto che il suo utilizzo permette di fare a meno dell’acqua minerale, con un risparmio tale da rivelarsi notevole alla fine dell’anno. Oltre al risparmio in termini puramente finanziari, va ricordato anche quello in termini di tempo, derivante dal dover comunque provvedere ad acquistare l’acqua e smaltire i contenitori, solitamente in plastica. Anche in termini ecologici, il vantaggio può essere considerato notevole, considerato l’impatto ambientale della plastica. Un impatto sempre più nocivo e cui si sta cercando di porre riparo, senza però grandi risultati, almeno al momento.
Lo svantaggio più evidente della caraffa deriva invece dalla necessità di procedere spesso a cambiare il filtro, coi costi che una operazione di questo genere comporta.

Utilizzando il bollitore questo costo non esiste, ma occorre invece mettere nel conto l’energia elettrica impiegata per portare l’acqua a temperatura di ebollizione. Inoltre le caraffe costano notevolmente meno rispetto al bollitore, anche se possono permettere di preparare il tè evitando di farlo con un pentolino, operazione dispendiosa dal punto di vista puramente economico.
Una serie di considerazioni che dovrebbero senz’altro essere tenute nel giusto conto ove si sia entrati nell’ottica di idee di sostituire l’acqua di rubinetto a quella minerale.

La soluzione può essere il bollitore con caraffa filtrante

Meglio il bollitore elettrico o la caraffa filtrante? La domanda può far sorgere una sorta di dubbio amletico negli interessati, considerato che ognuna delle due soluzioni può presentare notevoli vantaggi.
Va però sottolineato che per chi non si senta in grado di dare una risposta netta e definitiva al quesito, si presenta una terza soluzione, quella rappresentata dal bollitore elettrico provvisto di caraffa filtrante. Una soluzione già presente in commercio che permette dunque di unire i pregi delle due soluzioni, permettendo a chi voglia prepararsi un infuso e di avere acqua di rubinetto depurata di non dover acquistare entrambi i dispositivi, ma trovarli in un vero e proprio combinato.

Va anche sottolineato come la presenza dell’elemento filtrante consenta di preservare l’elettrodomestico dai pericolosi depositi di calcare che vanno a formarsi al suo interno, prolungandone in tal modo nel tempo l’efficienza senza che si renda necessaria una particolare manutenzione. Una soluzione che va a tagliare direttamente la testa al toro e ad accontentare esigenze diverse.

Sono laureato in Lettere e filosofia, con una tesi sul confine orientale italiano alla fine della Prima Guerra Mondiale. Scrivo da anni sulle più svariate tematiche, dall’economia allo sport, passando per le criptovalute, le energie rinnovabili e molto altro.

Bollitore o caraffa filtrante?
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