Una tazza di tè può essere un piacevole antidoto allo stress che è il naturale portato della vita quotidiana. A patto naturalmente di essere preparata nel modo migliore.
Anche in Italia il tè vanta un numero cospicuo di adepti. Un successo che è del resto in linea con quello che può vantare nel resto del mondo, ove rappresenta il secondo liquido più consumato dopo l’acqua. A livello mondiale si stima che in un anno se ne consumino circa 6 milioni di tonnellate, con una progressione che appare inarrestabile.
In Italia, però, viene ancora associato alla stagione fredda, tanto da aver costretto uno dei produttori storici della bevanda, Lipton, a varare una campagna promozionale tesa a metterne in risalto l’aspetto conviviale.
Il bollitore elettrico
Preparare una tazza di tè non è operazione eccessivamente complicata. Allo stesso tempo, però, occorre seguire una serie di step ben precisi per poter infine riuscire a dare vita alla bevanda perfetta.
Tra di essi rientra anche la scelta del bollitore elettrico, che può rivelarsi ideale all’uopo. In commercio se ne possono trovare di vario genere, ad esempio con il filtro incorporato, in modo da preparare la bevanda al suo interno.
In caso contrario ci si può orientare per un modello dotato di una caraffa separabile, grazie alla quale essa può essere portata in tavola alla stregua di una teiera. Nell’uno o nell’altro caso occorre soltanto riempire il bollitore e accenderlo una volta che sia stata inserita la spina nella presa elettrica. Si può provare a ottimizzare le operazioni di preparazione misurando la quantità d’acqua che serve a preparare il numero di tazze desiderato, con benefici riflessi anche sui consumi elettrici, in quanto in tal modo il bollitore andrà ad impiegare una minore quantità di tempo per portare l’acqua alla temperatura di ebollizione.
Proprio la temperatura di ebollizione è un altro fattore fondamentale in grado di incidere con forza sul sapore del tè in quanto i tannini presenti nelle foglie (cui è dovuto il sapore amaro e ferroso) iniziano di solito a disciogliersi a partire dai 70°C. I tè più delicati, ovvero quelli bianchi e verdi, richiederanno perciò una temperatura di infusione tra i 60° e i 70°, a seconda del tipo scelto, mentre quelli neri necessiteranno di temperature superiori.
Va anche precisato che il bollitore elettrico può essere provvisto di autospegnimento, in mancanza del quale si può provvedere a spegnerlo manualmente una volta che l’acqua inizi a bollire.
Tè in bustine o sfuso?
Una volta che l’acqua sia arrivata alla temperatura di ebollizione non resta che aggiungere il tè, che può essere in bustine oppure sfuso. Va sottolineato come proprio la seconda ipotesi abbia generato nel nostro Paese un commercio importante, con molti esercizi commerciali che sono pronti a mettere a disposizione della clientela miscele selezionate con grande attenzione. Al riguardo va anche ricordato che occorre verificare con attenzione la data di scadenza, in quanto una volta che essa sia giunta a termine, il preparato perderà gran parte del suo sapore.
Per quanto riguarda il tempo di preparazione, esso può variare da confezione a confezione e viene indicato sulla stessa. Prescindendo dal metodo che si va a scegliere, occorre comunque ricordare che sarebbe meglio riscaldare la tazza per qualche secondo sotto acqua calda, non senza prima aver inserito un cucchiaino di metallo al suo interno. Si tratta di accorgimenti tali da poter evitare una spaccatura nella tazza, derivante dalla differenza di temperatura venutasi a creare nel momento in cui si provvede a versare l’acqua bollente al suo interno.
Attenzione all’acqua
Se il tè è naturalmente molto importante nella preparazione dell’infuso, occorre sottolineare come l’acqua non lo sia di meno. In particolare essa dovrebbe essere leggera e avere un basso residuo fisso. Di conseguenza è vietato utilizzare l’acqua di rubinetto, che risulta troppo forte, oltre che ricca di calcare e disinfettanti. Al suo posto si dovrebbe optare per un’acqua dolce e poco mineralizzata. I minerali, infatti, tendono ad interagire con le foglie in infusione andando a modificare in maniera estremamente profonda il sapore del tè.
Per capire meglio il concetto si può fare una prova utilizzando lo stesso tipo di tè con due diversi tipi di acqua, una prova dalla quale risulterà con estrema evidenza l’enorme differenza tra due i due infusi: in particolare più l’acqua è pesante e ricca di minerali, più il tè risulterà non solo torbido, ma anche piatto.
Si consiglia quindi di acquistare acqua dotata di residuo fisso più basso possibile, per poter creare un infuso tale da aumentare in maniera esponenziale la propria gradevolezza.
Il tè deve essere puro
Infine occorre ricordare ancora una volta come a fare la reale differenza siano come al solito i dettagli. In questo caso quelli insiti nel fatto che il tè di qualità andrebbe senz’altro bevuto puro, proprio al fine di poterne apprezzarne profumo e sapore, senza alcuna aggiunta di zucchero, miele o dolcificanti vari. Anche se poi, alcune tradizioni permettono l’aggiunta di latte, limone o altro, in base agli orientamenti culturali.